Il mondo della formazione professionale sta attualmente vivendo una trasformazione significativa grazie all’adozione della tecnologia di ChatGPT. Come modello di linguaggio avanzato, ChatGPT consente di creare contenuti di formazione personalizzati e di alta qualità in modo rapido e preciso.
Uno dei modi in cui ChatGPT sta cambiando la formazione professionale è attraverso la creazione di chatbot educativi. Questi chatbot possono essere utilizzati per fornire informazioni su specifici argomenti di formazione, rispondere alle domande degli studenti e persino completare compiti. Questo consente agli studenti di accedere alla formazione in modo conveniente e accessibile, indipendentemente dalla loro posizione geografica o dalle loro esigenze di programmazione……..
Questo è quello che risponde l’intelligenza artificiale ChatGPT alla richiesta “Scrivi un articolo che parla dell’impatto di ChatGPT sul mondo della formazione professionale”
Hai già sentito parlare di ChatGPT e Open AI? Stiamo parlando di intelligenza artificiale. E ChatGPT è un modello di linguaggio che è stato sviluppato dal team di OpenAI. È progettato per generare risposte simili a quelle umane, in contesti diversi.
Una delle capacità chiave di ChatGPT è la sua capacità di capire e rispondere agli input in un contesto conversazionale. Utilizzando algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale e tecniche di apprendimento automatico, ChatGPT è in grado di comprendere il significato e l’intento dietro l’input e generare risposte che siano appropriate e dal suono naturale.
Se avete la curiosità di testare la capacità di ChatGPT ecco l’URL: https://chat.openai.com/
Ma davvero questo nuovo strumento avrà impatto sul nostro lavoro? E che tipo di impatto sarà?
Pensa a uno strumento di intelligenza artificiale autonomo in grado di scrivere un articolo, una tesi o materiale formativo in pochissimo tempo. E sia capace di scriverlo correttamente, rendendolo gradevole e interessante.
Con questo nuovo strumento, alcuni temono che gli studenti non avranno più bisogno di imparare a scrivere temi, articoli o tesi, poiché possono semplicemente utilizzare ChatGPT. Il 3 gennaio 2023, il Dipartimento dell’Istruzione della città di New York ha deciso di bloccare l’accesso a ChatGPT su tutti i dispositivi e le reti del dipartimento.
Anche noi che facciamo parte del piccolo mondo dei formatori dobbiamo chiederci se questo strumento debba essere messo al bando e bloccato.
Avrà un impatto importante nel futuro prossimo del nostro lavoro? Cambierà il nostro approccio verso la formazione professionale?
Il nostro obiettivo è aiutare le persone a diventare “trasformatori di conoscenza”, non “masticatori di dati”.
Il focus quindi deve essere sullo sviluppo del pensiero critico, sulla capacità di aggregare le informazioni nel corso del tempo. Dobbiamo aiutare i lavoratori a sviluppare delle competenze fondamentali per il tempo che viviamo: adattare le abilità apprese a nuove situazioni e sviluppare in modo creativo un nuovo modo di relazionarsi a un problema.
Insomma, in un mondo in cui si dice che tutte le informazioni a nostra disposizione raddoppino ogni 12 ore, la memorizzazione dei fatti perde rapidamente la sua importanza. Invece gli strumenti di Intelligenza Artificiale come ChatGPT non sono in grado di replicare il nostro approccio critico, personale e creativo.
Le intelligenze artificiali in futuro saranno sicuramente utilizzate dai lavoratori, quindi dai nostri allievi, e su questo dobbiamo metterci il cuore in pace. Ce lo dicono i dati:
ChatGPT è stata aperta al pubblico il 30 novembre. L’adozione, attualmente gratuita, ha superato quella di molti grandi fenomeni di Internet. Il 5 dicembre ha raggiunto il suo primo milione di utenti. Per dare un confronto, Facebook ha impiegato dieci mesi per raggiungere quella cifra; Instagram, due mesi; Spotify, cinque e Netflix hanno impiegato tre anni e mezzo.
I dati sul traffico Internet indicano che la piattaforma riceve dieci milioni di query al giorno.
Il costo di gestione giornaliero di ChatGPT è di circa 100.000 dollari, il che significa 3 milioni di euro al mese.
Ma allora perché è aperto al pubblico gratuitamente? Perché i milioni di domande che riceve servono a perfezionarlo.
Questa fase preliminare sarà limitata nel tempo, secondo l’azienda, che prevede che il suo bot conversazionale, quando entrerà in una fase commerciale, otterrà ricavi per circa 1.000 milioni di dollari, obiettivo fissato per la fine del 2024.
ChatGPT è una minaccia se l’apprendimento si focalizza solo sui dati e non sulla conoscenza critica.
Usata nel modo giusto, ChatGPT può essere uno strumento straordinario per i nostri studenti e per noi, non qualcosa da temere.