Automiglioramento: una checklist per iniziare il viaggio di crescita personale

Durante questa quarantena ho spesso pensato che fosse il momento giusto per migliorare alcune situazioni e comportamenti che adotto e vivo. D’altronde come diceva Calvino “Se non ora, quando?”

Sembra facile! Ma in cosa consiste in realtà l’automiglioramento? Ho una figlia che studia psicologia e abbiamo parlato spesso di ciò e della ricerca della felicità, in questo periodo in cui abbiamo avuto molto tempo per confrontarci.

Diciamo che l’automiglioramento di solito viene considerato come un assortimento di vari suggerimenti di guru e esperti per avere più successo, essere più felice o saggio. Ma allora il miglioramento di sé non ha idee di base, sono solo opinioni?

Secondo me ci sono alcuni temi comuni nell’arte di vivere meglio. Queste idee sono pervasive, ed emergono in tutti coloro che affrontano questo argomento. Addirittura anche negli scritti di coloro che prendono posizione contro l’idea dell’automiglioramento.

Insomma, sono giunto alla conclusione che esistono 7 aspetti che riguardano il miglioramento di sé.

I magnifici 7 dell’automiglioramento

1. Abitudini

Quasi tutte le forme di auto-miglioramento richiedono innanzitutto che tu cambi il comportamento. A meno che il miglioramento che stai cercando non sia puramente mentale, dovrai prima fare qualcosa.

 Le abitudini, quindi, formano un’idea centrale nel cambiamento dei comportamenti. Essere in grado di rendere certi comportamenti automatici (o almeno più automatici) ti aiuterà moltissimo ad affrontare qualsiasi cambiamento si voglia fare. 

Per migliorare la mia forma fisica devo avere l’abitudine di mangiare bene e fare esercizio fisico. Per diventare ricco devo avere l’abitudine di risparmiare e investire. Per avere relazioni amorevoli sono necessarie buone abitudini di comunicazione.

Non solo le abitudini sono fondamentali per l’auto-miglioramento, ma sono anche uno degli aspetti meglio studiati della psicologia. Abbiamo innumerevoli studi che dimostrano come l’impatto di ricompense, punizioni e segnali contestuali abbiano un impatto sul comportamento.

2. Impostazione degli obiettivi

Come puoi raggiungere una destinazione se non sai prima la direzione da prendere? La definizione degli obiettivi non implica solo la decisione su ciò che desideri, ma anche la pianificazione di come bisogna arrivarci. È un tema comune, anche se molte persone non sono d’accordo su quali aspetti siano più importanti.

Anche la definizione degli obiettivi è stata studiata dalla ricerca psicologica e generalmente è risultata utile. Tuttavia, sembra anche chiaro che avere l’idea di ciò che si desidera ottenere di solito non è sufficiente, anche se può essere un inizio necessario. Pertanto, la definizione degli obiettivi deve essere abbinata a piani, sistemi o abitudini.

Probabilmente già sai che una buona definizione di obiettivo prevede che questo sia SMART (specifico, misurabile, attuabile, raggiungibile e temporizzato cioè limitato nel tempo).

3. Sistemi

I sistemi sono strumenti che strutturano i comportamenti e le decisioni con regole formali. Ad esempio un sistema di produttività ha lo scopo di aiutare a svolgere il lavoro organizzando le cose che devono essere fatte e dicendo anche quando farle. Ovviamente esistono altri sistemi per aiutare a prendere decisioni, gestire la conoscenza o organizzare l’approccio a specifici settori della vita.

L’opposto dei sistemi è un approccio basato sull’intuizione o informale.  

I sistemi sono spesso basati su concetti di gestione scientifica e teoria organizzativa, ma applicati alla vita personale. Pertanto concetti aziendali come procedure operative standard, revisioni trimestrali e indicatori chiave di performance vengono riproposti come concetti di auto-miglioramento.

I sistemi, come la definizione degli obiettivi, hanno anche detrattori. Approcci spontanei, intuitivi, creativi o emotivi al miglioramento possono essere soppressi in un sistema eccessivamente rigido. Tuttavia, comprendere i sistemi, anche se si sceglie di applicarli in modo selettivo, è un concetto chiave che vale la pena conoscere.

4. Autoregolazione emotiva

Gran parte del miglioramento personale ha a che fare con la gestione, la guida o l’ascolto delle nostre emozioni. In effetti, coloro che considerano la felicità uno stato emotivo, fondamentale per la nostra esistenza, possono sostenere che ogni auto-miglioramento alla fine è finalizzato a farci sentire meglio.

Oltre ad essere fine a sé stessa, l’autoregolazione emotiva ha importanti scopi strumentali. Esiste un’enorme quantità di letteratura sull’auto-miglioramento che spiega come superare le paure e le ansie. Motivazione e forza di volontà si sovrappongono anche qui, anche se possono essere visti meglio come concetti distinti da emozioni o sentimenti soggettivi.

La terapia cognitivo-comportamentale prevede pensieri, sentimenti e comportamenti come parte di un sistema correlato. Il modo in cui pensi alle cose influenza il modo in cui ti percepisci, che quindi influenza ciò che fai. Il modo in cui ti percepisci, a sua volta, influenza i tuoi pensieri e le tue azioni. Anche le azioni, con le loro conseguenze, possono influire sui sentimenti successivi.

Altri sostengono che sia più importante ascoltare le emozioni che tentare di gestirle. In questa prospettiva, le emozioni sono segnali importanti per parlare del significato degli eventi, spesso superando la capacità di analizzare le situazioni razionalmente. 

5. Apprendimento

L’apprendimento è un concetto complicato perché in realtà ci sono due diversi sensi della parola. Il primo è sinonimo di studio. È sicuramente valido per gli studenti, certamente, ma potrebbe essere qualcosa che non è centrale nella tua vita se non sei più uno studente.

D’altra parte, l’apprendimento è anche un processo psicologico di base. Ogni volta che cambiamo grazie ad un’esperienza, miglioriamo qualsiasi cosa o ricordiamo qualcosa, stiamo imparando.

In questo secondo senso, l’apprendimento è un concetto chiave di auto-miglioramento. Come le abitudini, l’apprendimento è stato studiato in modo incredibilmente dettagliato, rendendolo una ricca fonte di intuizioni nella ricerca sull’auto-miglioramento. Alcuni potrebbero sostenere che l’apprendimento è il nucleo della psicologia stessa.

L’apprendimento penso sia stato spesso trascurato nell’auto-miglioramento, forse perché molte persone lo confondono con lo studio. L’apprendimento nel senso di studio deliberato, è uno strumento importante semplicemente perché è il mezzo con cui si possono capire meglio gli altri strumenti.

6. Valori e significato

La maggior parte dei concetti chiave di cui ho parlato finora sono strumentali, utili per raggiungere uno scopo. Tuttavia, un concetto chiave di auto-miglioramento è una riflessione sugli stessi scopi.

Questo in genere ci allontana dalla psicologia e ci porta più verso la filosofia e la religione. Ciò che dovresti valorizzare nella vita, e il modo in cui trai il significato dalle cose, sono domande profonde che l’uomo ha discusso per millenni. Anche l’auto-miglioramento stesso è una prospettiva, che alcuni esperti ritengono inconcludente.

Esistono due livelli in cui questo problema può essere affrontato. Il primo è trovare un sistema di significato o valori che si desidera emulare consapevolmente. Questo potrebbe essere stoicismo, buddismo, cristianesimo o qualche tipo di umanesimo secolare. Potresti voler inibire consapevolmente alcuni dei tuoi vizi e migliorare le tue virtù. Potresti decidere che la felicità è il significato della vita o che lo scopo della nostra vita trascende ciò che proviamo nel momento.

Il secondo livello di questo sistema è investigare il significato stesso. Questo è un lavoro più esoterico, da filosofi, e forse troppo astratto per molte persone che vogliono semplicemente una risposta su come deve essere la vita. Ma data la pluralità di sistemi che spesso si contraddicono, la comprensione di significati e valori spesso può aiutare a strutturare la decisione di quale aspetto del sé rafforzare.

7. Pensieri e credenze

I pensieri si riferiscono alle cose che dici a te stesso nella tua testa. Gran parte del contenuto mentale non è verbale, ma la nostra auto-narrazione è una parte importante della nostra qualità di vita ed è uno strumento per raggiungere le cose.

Ciò che le credenze effettivamente sono e se effettivamente esistono, è meno preciso. Alcuni classificherebbero una credenza come un’affermazione nella tua testa. Ragionando come informatici diremmo che avrebbe due posizioni: TRUE o FALSE. 

Altri vedrebbero le credenze come dichiarazioni di probabilità (46% VERO o 54% FALSO). Ancora, altri potrebbero sostenere che le credenze non esistono realmente nella nostra testa, ma sono corollari del nostro comportamento. In questo senso, ci comportiamo come se avessimo delle credenze, ma non abbiamo davvero nulla corrispondente alle probabilità o alle proposizioni all’interno della nostra mente.

Pensieri e credenze, indipendentemente dal formato esatto che assumono, formano un concetto fondamentale nell’auto-miglioramento per molteplici ragioni.

In primis credenze e pensieri possono diventare profezie che si autoavverano. 

Molti sostengono che, poiché i tuoi pensieri e le tue credenze hanno un impatto causale sul tuo comportamento e quindi sui tuoi risultati, potresti entrare in cicli di credenze autolimitanti che diventano realtà solo perché credi in esse. Credere a qualcosa è, in un certo senso, renderlo letteralmente vero. 

All’estremo opposto ci sono quelli che sostengono un ruolo prevalentemente passivo delle credenze, cioè sono presenti nel mondo ma non cambiano molto i risultati. Per questi, avere delle vere credenze conta più che credere alle cose per renderle vere. Indipendentemente da tutto ciò, il contenuto dei nostri pensieri e credenze è fondamentale per l’auto-miglioramento.

Esiste altro?

Sicuramente ci sono altri concetti di auto-miglioramento che qui non ho preso in considerazione. Alcune idee sono importanti ma non sembrano universali, quindi le ho escluse (crescita composta, allenamento progressivo, metriche). 

Spero che tutto ciò ti sia utile.

Nazario De Mori

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